Una prima italiana per i “Balletti a 9” di Jan Novák - Giovanni Costantini conductor
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Una prima italiana per i “Balletti a 9” di Jan Novák

È quasi certo sia una prima esecuzione italiana, quella dei “Balletti a 9” di Jan Novák che dirigerò alla Sala Filarmonica di Rovereto mercoledì 8 dicembre. Lo conferma anche Clara Novakova, una delle figlie del compositore, oggi docente di flauto alla Soochov University di Suzohu, in Cina, e tra coloro che col Kammerensemble de Paris diretto da Armin Jordan hanno effettuato l’unica incisione disponibile di quest’opera davvero brillante.

Jan Novák è stato un compositore cecoslovacco che, dal 1968 al 1977, ha vissuto in Italia, e precisamente a Rovereto: deluso dal fallimento della “Primavera di Praga”, aveva cercato in quest’angolo di Trentino la serenità per sé e la famiglia. Nel 1977 deciderà di muoversi ancora, destinazione Nuova Ulma, nell’allora Germania Ovest, dove risiederà fino alla morte, giunta nel 1984. Tuttavia, prima di abbandonare il nostro Paese espresse la volontà di essere tumulato a Rovereto.

In occasione dei 100 anni dalla nascita, avvenuta a Nová Řiše nel 1921, la città della quercia gli tributa un importante ricordo: una tavola rotonda e due concerti, ai quali avrò piacere di prender parte, anche in considerazione della particolarità della produzione di Novák, poco nota ma per questo non priva di qualche perla, come appunto i “Balletti a 9”. Tanto più che nel percorso di formazione di questo musicista figurano i nomi di Aaron Copland e Bohuslav Martinů.

L’organico dei “Balletti a 9” – composti da Novák nel 1955, su commissione del Czech Nonet, per il Prague Spring Festival del 1956 – prevede flauto, oboe, clarinetto, corno, fagotto (in quest’ordine in partitura), violino, viola, violoncello e contrabbasso; la scrittura gioca dall’inizio alla fine dell’opera sulla poliritmia e sul continuo spostamento degli accenti e del metro, ma in un’architettura sempre organizzata, lucida e chiara. I quattro movimenti si ben distinguono per carattere, temi e orchestrazione: un Allegro molto di apertura, un Moderato tripartito a seguire, il breve Lento ed un Vivo finale.

Gli eccellenti musicisti chiamati a questa non facile prima sono Anna Boschi al flauto, Paolo Vivaldelli all’oboe, Marco Bruschetti al clarinetto, Stefano Rossi al corno e Francesco Fontolan al fagotto; per gli archi: Andrea Ferroni violino, Klaus Manfrini viola, Lorenza Baldo violoncello e Angelica Gasperetti contrabbasso.

Ancora Novák e sempre a Rovereto, qualche giorno dopo: al Teatro Zandonai, domenica 12, dirigerò l’Orchestra Junior nei “Puerilia”, versione orchestrale dei brani didattici per pianoforte, composti nel 1970.