Musica da film per la Biennale Cinema - Giovanni Costantini conductor
1337
post-template-default,single,single-post,postid-1337,single-format-standard,bridge-core-2.1.6,ajax_fade,page_not_loaded,,qode-title-hidden,qode_grid_1300,footer_responsive_adv,qode-theme-ver-20.3,qode-theme-bridge,disabled_footer_top,wpb-js-composer js-comp-ver-6.1,vc_responsive

Musica da film per la Biennale Cinema

Un’orchestra di cinquanta elementi, quattro solisti, alcune tra le più celebri e celebrate colonne sonore della storia del cinema, le immagini che scorrono insieme alla musica. Tutto questo, a Venezia. Che se già è magica di suo, nei giorni della Biennale Cinema assume un’aura speciale.
Tra gli eventi privati collegati alla 79^ Mostra d’arte cinematografica, non è mancata la musica, in grande stile, alla Misericordia di Venezia. E non poteva che essere musica da film: dall’eleganza di Rota alla potenza di Williams, dal rimpianto Morricone all’indimenticabile Mancini, passando per Piovani, Silvestri, Badelt, Zimmer, Trevor Jones e Randy Edelman.

Apertura di sipario con sorpresa, sulle note solistiche di La La Land di Hurwitz per la fisarmonica di Davide Vendramin e gran finale ritmato col Rocky di Bill Conti, coi solisti di ARIA a furoreggiare. Nel mezzo, l’orchestra che fischietta la Colonel Bogey march de Il ponte sul fiume Kwai di Malcolm Arnold, lo schiocco di dita sulla mitica sigla di The Pink Panther e mille altri numeri, grazie alla felice penna di Alfonso Martone, orchestratore di queste pagine.

Mente e regia di tutta questa bellezza, Martino Crespi, maestro in eventi. Al suo fianco uno staff di professionisti impossibile da menzionare nella sua completezza. Grazie sicuramente a Francesco Bossaglia, direttore principale della produzione, e a Saul Beretta, direttore creativo e referente organizzativo, per aver pensato a me come maestro sostituto. Ma grazie anche a Eleonora Volpato, eccellente ispettrice e direttrice di palco, e a Enrico Balboni per aver accolto l’invito a fare da spalla in questo progetto: averlo a fianco ha significato gioia, soddisfazione e garanzia. Grazie infine a Gabriele Basilico per gli scatti d’autore.