Lux æterna. Beethoven, Fauré e Bonato per commemorare e illuminare - Giovanni Costantini conductor
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Lux æterna. Beethoven, Fauré e Bonato per commemorare e illuminare

L’onore, la politica, la rivolta, il tradimento, il senso della patria e l’amore della famiglia, i condottieri e gli oppositori, il sangue. C’è tutto questo nelle note del Coriolano di Beethoven, una delle più celebri pagine del grande maestro, dedicata alla tragedia del leggendario condottiero romano. Fin dai primi potenti accordi, tremano le colonne di qualunque tempio accolga questa musica.

Sarà il Duomo di San Pietro Apostolo a Schio il tempio che l’accoglierà venerdì 4 luglio alle ore 21:00, nell’esecuzione dell’Orchestra Giovanile Regionale Filarmonia Veneta.
E l’occasione è quella che fa sì che il brano non sia stato scelto a caso: si tratta di commemorare tutte le vittime del secondo conflitto mondiale che, in quel di Schio, ebbe un’ulteriore scia di sangue fratricida proprio nei primi giorni di luglio del 1945.

L’uomo ha da sempre interpretato ed esorcizzato la morte attraverso l’arte: e così il programma musicale dell’evento proseguirà con le voci del coro Iter Novum, preparate da Serena Peroni, ad intonare il Lux aeterna gregoriano e quello della compositrice canadese Sarah Quartel, lontani tra loro più di cinque secoli ma accomunati dai medesimi sentimenti.

Sarà poi la volta del meraviglioso Requiem op. 48 di Gabriel Fauré, che così inquadrò nel 1921, tre anni prima di morire, quest’opera: «Tutto ciò che sono riuscito a prendere in considerazione attraverso l’illusione religiosa l’ho messo nel mio Requiem, che inoltre è dominato dall’inizio alla fine da un sentimento molto umano di fiducia nel riposo eterno.» I soli sono affidati ad Aline Carraro e Alberto Peretti, all’organo Mascioni il maestro Mattia Sciortino.

E poiché i morti ci sono ancora e le vittime di conflitti, povertà, ingiustizie, migrazioni forzate e occupazioni sono spesso innocenti e abbandonati, il concerto vira al contemporaneo con due pagine del compositore scledense Giovanni Bonato: Aylan, in cui il canto della viola solista (Cecilia Adele Bonato) porta la voce di un bambino siriano nel mare dell’orchestra, e Il ritorno, in cui è il timbro del corno a fare da controcanto alla supplica di pace del coro.

Un grazie proprio al maestro Bonato per aver costruito assieme al sottoscritto questo programma musicale e all’assessore alla cultura del Comune di Schio, Marco Gianesini, per aver avuto l’intuizione di lasciare spazio alla musica dove le parole rischierebbero di non portare altrettanto sollievo.

LUX AETERNA